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Le origini di questo massaggio sono da ricercarsi alla fonte della cultura massoterapica, ovvero nei massaggi orientali, in particolare cinesi Tui Na. Fu il medico svedese, lui sì veramente scandinavo, Pehr Henrik Ling che nei primi dell’Ottocento definì una nuova tecnica di massaggio in base a quello praticato in Cina.

In tal modo, nacque anche qui in Occidente una prima fase di tradizione del massaggio innovativa, che si dedicava al trattamento manipolatorio in vista del miglioramento dell’attività fisica degli atleti, come sempre nella nostra cultura è si è verificato. Gli effetti sperati erano quelli decontratturanti, tonificanti e drenanti, agendo sul circolo emolinfatico – nella modernità, ad oggi è anche molto usato per la prevenzione della cellulite e della ritenzione idrica.

La storia di tale massaggio continuò con un altro scandinavo, il danese Johan George Mezger, che alla fine dell’Ottocento studiò in modo approfondito le tecniche del massaggio, e le somiglianze tra le teorie di Ling e le pratiche ormai in uso anche da parte di Mezger.

Nacque così la definizione di massaggio svedese, che Mezger sistematizzò in una serie di termini relativi a questa disciplina, arricchendola di molto rispetto alle idee di Ling e che oggi viene considerata il massaggio classico, più che svedese.

Le origini orientali del massaggio classico

Un massaggiatore è un agente e un tramite, nel massaggio orientale, per il passaggio di energia (Qi) nel nostro corpo. Energia vitale che scorre lungo i meridiani energetici, secondo la medicina orientale, e che in quella di cultura europea, invece, viene sostituita da concetti differenti, basati sulla medicina occidentale.

Il  massaggio occidentale si basa sull’anatomia e la fisiologia della nostra medicina, con un insieme di tecniche di base che presuppongono comunque la possibilità di varianti, in realtà molte, sui movimenti classici del massaggio, che sono 6: sfioramento, frizione, impastamento, vibrazione, trazione, percussione.

Si parte sempre su un lettino, con lo sfioramento, azione dai movimenti lunghi e ampi che sfiorano la superficie del corpo, per passare poi alla frizione con movimenti circolatori intensi ed energici, che riscaldano la muscolatura e i tessuti.

La vibrazione scuote rapidamente i muscoli avanti e indietro, per rilassarli. L’impastamento manipola i muscoli e li decontrae, mentre la percussione, detta anche tamburellamento, picchietta e percuote per fornire energia e liberare dalla tensione la muscolatura. Si esegue con pugni, taglio delle mani, mani a coppa, tutto in movimenti rapidi e ritmici.

La trazione, infine, tira le articolazioni in uno stretching che allunga la muscolatura e si esegue nella parte finale del massaggio.

La pressione nel massaggio svedese è direzionata secondo il flusso sanguigno, quindi verso il cuore, seguendo la circolazione venosa in modo intenso o delicato, l’importante è seguirne il flusso.

Di regola, le sedute di massaggio svedese durano circa un’ora anche se secondo alcuni massaggiatori, dovrebbero durare 90 minuti, per raggiungere dei risultati ottimali.

Si possono usare anche oli da massaggi, anzi regolarmente vengono adoperati per favorire lo scorrere delle mani sulla cute, e in diversi casi si tratta di oli con proprietà lenitive o specifiche, come quelle drenanti.


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